27 MAR – Alcuni Direttori Generali del Lazio avrebbero richiesto all’assessorato e alla direzione generale Integrazione-socio sanitaria della Regione un incremento delle ore di specialistica ambulatoriale nelle branche di maggior carenza. Ad oggi però i vertici regionali non hanno ancora risposto. Antonio Magi, segretario generale Sumai, e Giorgio Lodolini, segretario provinciale, sollecitano una risposta.
“Nel Lazio c’è un evidente problema di tempi d’attesa da parte dei cittadini che richiedono prestazioni sanitarie. Per cercare di far fronte a questa condizione e nel tentativo di rispondere alla necessità di presa in carico delle patologie complesse coerentemente a quanto previsto dal Piano Nazionale Cronicità, molti direttori generali delle Asl del Lazio hanno giustamente fatto richiesta all’assessorato e alla direzione generale Integrazione-socio sanitaria della Regione Lazio per ottenere un incremento delle ore di specialistica ambulatoriale nelle branche di maggior carenza rispetto alla domanda. Purtroppo ad oggi, nonostante siano passati già diversi mesi dalle prime richieste, ci risulta che la Regione non ha ancora riposto”.
Lo rendono noto Antonio Magi, segretario generale Sumai Assoprof e Giorgio Lodolini, segretario provinciale Sumai Assoprof, che in merito hanno scritto all’assessore alla Salute Alessio D’Amato e al Direttore generale della Sanità regionale, Renato Botti, per capire le ragioni della mancata risposta “considerato che la condizione delle liste d’attesa nel Lazio resta drammatica”.
“Vorremmo inoltre sapere – concludono Magi e Lodolini – dall’assessore alla sanità Alessio D’Amato se e quando ha intenzione di convocarci al fine di discutere dell’Accordo Integrativo Regionale scaduto nel 2006 quindi da ben tredici anni”.