Il presidente della Fnomceo ha scritto una lettera indirizzata al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini per ribadire come con l’avvio della fase 2 la prevenzione e il Territorio dovranno essere protagonisti.
In particolare Filippo Anelli definisce queste tre figure professionali, Mmg, Pls e Specialisti ambulatoriali, veri e propri “medici sentinella” che in un contesto come l’attuale, in piena sinergia, potrebbero e, ad avviso della FNOMCeO, dovrebbero costituire il primo fattore strategico di difesa contro il ritorno e la ripresa del virus, in collaborazione con il dipartimento di prevenzione e coadiuvando i medici ospedalieri nella loro attività di assistenza, decongestionando le strutture ospedaliere”.
Anelli aggiunge “È il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta che per primo è interpellato dal paziente e che per primo ha modo di accertare con il medico specialista l’evidenziarsi dei sintomi di un probabile focolaio, evitando anche l’accesso improprio al pronto soccorso.
“È di tutta evidenza – continua Anelli – , che oggi, laddove si evidenzia un calo dei contagi ed è alle porte la conclusione seppure graduale dell’isolamento, l’obiettivo prioritario sia quello di una assoluta, capillare sorveglianza epidemiologica che consenta di tenere sotto controllo e trattare adeguatamente eventuali focolai dovessero nuovamente manifestarsi a livello territoriale, anche al fine di evitare un nuovo ricorso al lockdown con tutte le ricadute sanitarie ed economico-sociali che lo stesso comporta.
“L’esperienza vissuta ha dimostrato che, nella gestione della Fase 1, l’assenza di questo anello nella catena assistenziale ha determinato effetti gravissimi; ed è questo un errore che, a nostro avviso, non dovrà ripetersi.
Il nostro Servizio Sanitario Nazionale ha fatto fronte all’ondata pandemica con scelte organizzative non sempre condivise che hanno finito per gravare principalmente sulla assistenza ospedaliera che ha retto solo grazie all’abnegazione e al sacrificio dei medici ospedalieri e di tutti coloro che anche senza le dovute protezioni non si sono mai tirati indietro. Oggi bisogna imparare dagli errori per evitare di ripeterli. La prevenzione ed il monitoraggio del territorio è lo strumento per individuare tempestivamente nuovi focolai. Questa attività deve essere svolta grazie ad una capillare ed efficiente rete di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta che insieme agli specialisti ambulatoriali, interni ed esterni, coprono efficacemente tutto il territorio nazionale e costituiscono la prima linea in termini sanitari”.
La notizia della lettera è stata diffusa anche dal TG sanità del PORTALE FNOMCEO