Il 30 luglio u.s. il SUMAI ha sottoscritto l’accordo collettivo nazionale per la medicina fiscale tra INPS e le delegazioni dei sindacati rappresentativi della categoria.

Questo risultato è stato raggiunto dopo più di due anni di trattative molto complesse per la molteplicità delle sigle coinvolte, per gli ostacoli frapposti in fase iniziale dalla delegazione dell’istituto all’accoglimento degli istituti contrattuali più basilari e per gli interessi contrastanti in campo da sigle sindacali legate alla volontà di garantire ad ogni costo i diritti acquisiti da una parte della categoria anche a costo di vedere fallire l’obiettivo dell’accordo.

Da parte nostra abbiamo fermamente difeso il principio di ottenere una convenzione che garantisse una normativa la più coerente possibile con la convenzione della specialistica, compatibilmente con le peculiarità dell’attività dei medici fiscali, ed un livello retributivo adeguato alla complessità del lavoro svolto.

L’aspetto per il quale abbiamo dovuto mettere in campo tutta la nostra tenacia e pazienza è stato l’attenuazione delle incompatibilità che l’istituto e molti altri sindacati pretendevano fossero assolute e che alla fine siamo riusciti ad attenuare.

La costituzione di un’intersindacale tra SUMAI, FIMMG, CISL, SMI E ANMEFI ha consentito nella seconda fase della trattativa di ottenere significativi passi avanti congiuntamente al ruolo costruttivo pur nella sua veste di controparte svolto dalla dottoressa Sampietro capo delegazione dell’INPS.

Alla fine l’Accordo è stato sottoscritto dalla maggior parte delle sigle rappresentative della maggioranza dei colleghi e siamo fermamente convinti che al di là del necessario periodo di rodaggio con gli eventuali aggiustamenti costituirà la base per dare finalmente ordine e sicurezza ad una categoria che ha lavorato per anni in situazione di assoluta precarietà

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