È la domanda che Antonio Magi, segretario Generale del SUMAI Assoprof, sindacato maggiormente rappresentativo dei medici specialisti ambulatoriali convenzionati, pone ai vertici dell’Istituto sollecitandoli all’avvio delle trattative per il recepimento degli ACN del 31/03/20 e del 31/03/21. Aggiungendo infatti che il testo contrattuale attualmente vigente presso l’INAIL in regime di prorogatio è ancora quello del 15/05/18 che a sua volta recepiva l’Accordo del 17/12/15.
“L’attuale ritardo nel recepimento – denuncia la responsabile nazionale SUMAI per i rapporti con l’INAIL Maria Carmela Strusi – sta determinando il rallentamento e spesso l’impossibilità a coprire i turni disponibili”.
“I vertici dell’Istituto – dichiara il segretario Magi – sono stati più volte da me sollecitati all’avvio delle trattative, ma ad oggi non hanno convocato le delegazioni sindacali trattanti il recepimento dell’Accordo. Il SUMAI ha presentato una propria bozza contrattuale alla quale l’INAIL non ha dato risposta né ha fatto pervenire al Sindacato una sua proposta di Accordo.
“Gli oltre 800 medici specialisti ambulatoriali in servizio presso l’Istituto preposto alla tutela dei lavoratori in caso di infortunio e malattia professionale, sono ancora in attesa del recepimento degli Accordi Collettivi Nazionali del 31/03/2020 e del 31/03/2021. Il testo contrattuale attualmente vigente presso l’INAIL in regime di prorogatio è ancora quello del 15/05/2018 che recepiva l’ACN del 17/12/2015”.
Si tratta di medici convenzionati specialisti in ortopedia, chirurgia, neurologia, oculistica, cardiologia, pneumologia, radiologia, otorinolaringoiatria, dermatologia, fisiatria oltre agli specialisti in medicina legale e del lavoro che affiancano i dirigenti medici dell’Istituto nelle attività valutative e di controllo, che attuano la presa in carico degli infortunati e tecnopatici nel processo di cura diretta negli ambulatori dell’istituto o mediante avvio appropriato e tempestivo a strutture convenzionate con l’Istituto.
Medici specialisti ambulatoriali convenzionati che svolgono parte dell’orario di incarico presso gli ambulatori territoriali, ospedalieri e nei Presidi di Sanità Penitenziaria delle Asl; presso gli ambulatori del SASN del Ministero della Salute e infine presso gli ambulatori territoriali dell’INAIL.
Facendo riferimento ai soli infortuni lavorativi che maggiormente richiedono interventi di cura specialistica, nelle banche dati dell’Istituto si legge che al 30/11/2022 le denunce di infortunio in Italia sono state 652.002 (di queste 1006 con esito mortale). Le denunce di malattie professionali sempre al 30/11/2022 sono state 55.732. Si tratta quindi di centinaia di migliaia di pazienti che laddove sono stati attivati – mediante convenzioni apposite con le Regioni – gli ambulatori polispecialistici presso i Centri Medicolegali INAIL territoriali (provinciali e subprovinciali), possono accedere direttamente, gratuitamente e senza liste d’attesa, ad un ambulatorio specialistico specifico per la patologia o le patologie conseguenti all’infortunio.
Una simile organizzazione ha realizzato sinora un efficace percorso dell’infortunio non solo diagnostico terapeutico in collaborazione con le strutture del SSN intervenute anch’esse per competenza nella trattazione dei casi, ma anche certificativo, alleviando i medici di assistenza primaria da tale onere. Si sono così ridotti i tempi burocratici per l’erogazione delle provvidenze economiche previste dalla assicurazione INAIL che attualmente avviene con immediatezza mediante erogazione di acconti prima ancora della conclusione dei periodi di inabilità lavorativa.
Non meno importante, poiché le risorse economiche dell’Istituto provengono dai premi assicurativi a carico dei datori di lavoro, è l’azione di recupero delle giornate lavorative perse per infortunio o malattia professionale non propriamente ascrivibili al decorso del processo patologico bensì imputabili ai rallentamenti e agli ostacoli opposti al percorso di cura e riabilitazione dal sovraccarico delle strutture del SSN che non prevedono un accesso prioritario in caso di infortunio o malattia professionale.
“L’attuale ritardo nel recepimento – denuncia la responsabile nazionale SUMAI per i rapporti con l’INAIL Maria Carmela Strusi dando voce al disagio dei colleghi medici specialisti INAIL – sta determinando il rallentamento e spesso l’impossibilità a coprire i turni disponibili a seguito del pensionamento dei titolari o delle dimissione degli stessi che transitano verso strutture del SSN, con chiusura degli ambulatori ed invio degli infortunati ad ambulatori delle Aziende ASL presso le quali si trovano a scontare sia la lunghezza delle liste d’attesa sia le farraginose procedure per il riconoscimento dell’esenzione dal ticket prevista dall’articolo 6 del DM 01/02/1991.
“Alla riduzione dei servizi diretti ad infortunati e tecnopatici prodotta da tale stallo – aggiunge Strusi – si associano gli effetti che si determinano sulla percezione di benessere lavorativo degli stessi medici specialisti ambulatoriali in servizio presso l’Istituto. Gli adeguamenti economici previsti dai rinnovi contrattuali sono fermi per l’INAIL al 2015 mentre l’impegno lavorativo richiesto agli specialisti si è incrementato. L’implementazione delle procedure informatiche dell’Istituto infatti sta spostando sullo specialista procedure spesso non correlate ad attività medica propriamente detta allungando i tempi di ogni visita, sovente effettuata senza la collaborazione di personale infermieristico, consentendo nel contempo all’Istituto un risparmio sul personale preposto all’espletamento manuale o informatizzato secondo le vecchie procedure delle incombenze ora attribuite allo specialista”.
Il mancato recepimento contrattuale impedisce l’erogazione di emolumenti fissi previsti dalla contrattazione nazionale aggiornata ma anche di concordare con l’Istituto quelle attività incentivate di particolare interesse previste dalla contrattazione decentrata dell’ACN che costituiscono anch’esse parte rilevante della retribuzione del medico specialista.
Le differenze economiche tra attività specialistica svolta presso le Aziende ASL e gli ambulatori INAIL in associazione alla carenza di medici specialisti ed alla ampia disponibilità di ore presso il SSN stanno determinando la progressiva desertificazione della specialistica INAIL.
In conclusione il SUMAI chiede all’Istituto di esprimersi una volta per tutte con chiarezza riguardo alla volontà di continuare a destinare parte dei proventi dei premi incassati dai datori di lavoro nella assistenza medicospecialistica erogata direttamente ovvero se i piani operativi dell’Ente prevedano la progressiva dismissione degli ambulatori.
Nell’eventualità di ulteriore assenza di risposte da parte dell’Istituto, il SUMAI Assoprof si riserva il diritto di perseguire tutte le vie sindacali a tutela dei propri iscritti.